In nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun  nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per cui noi possiamo essere salvati!

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FESTE PATRONALI

La festa patronale o più comunemente chiamata "festa del paese" è ancor oggi il momento più sentito dai cittadini perchè legato alla fede e all'amore verso il Santo protettore del Paese.

Come un puzzle, costruito con tanti piccoli pezzi, la festa patronale nasce dall'insieme di idee, tempo, soldi e lavoro di molte persone, associazione, gruppi, commercianti, singoli cittadini, struttura comunale.
Certo, un bel modo di "esserci con i fatti", come è nello stile di quanti vogliono lavorare per il proprio paese pur tra qualche inevitabile difficoltà e incomprensione. E la voglia di impegnarsi, il desiderio di partecipare, la volontà di collaborare tra istituzioni e cittadini ha prodotto quello che tutti possono "vivere" durante i giorni della festa.

Le Feste Patronali della Parrocchia Santa Lucia sono:

Festa in onore di Santa Lucia             in Santa Lucia

Festa in onore di Santa Maria e San Vito             in Casal Thaulero    

 

 

FESTA DI SANTA LUCIA    Vergine e Martire

La sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre ma viene festeggiata e onorata dal paese con

il rito religioso nel periodo autunnale per permettere lo svolgimento delle funzioni Sacre.

È una festa molto sentita e partecipata che convoglia nel paese una enorme quantità di

fedeli.

La Santa è considerata protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli

scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.

Storia della Santa

Gli Atti del suo martirio, il cosidetto Codice Papadopulo, narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata nel dies natalis della vergine e martire catanese, pregarono S. Agata affinchè intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata in gloria che le diceva Lucia, perchè chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre?

Nella visione S. Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa.

Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che, per piegarla all'abiura, la sottopone e tormenti. Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa. Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l'episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L'emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce).

 

Organizzatori della Festa

 

L'Associazione Socio-Culturale "Giovani Luciensi" nasce a Santa Lucia il 15 maggio 2008, per volontà di un gruppo di amici uniti da interessi ed ideali comuni. Negli anni precedenti, la Festa è stata organizzata e guidata da un diverso comitato che ha portato avanti per più di dieci anni il mandato conferito loro.

L'Associazione è attualmente composta da 12 ragazzi con esperienze diverse nell'ambito della propria vita lavorativa e sociale, di studio, delle collaborazioni con altre istituzioni; è nata senza scopo di lucro, con l'obiettivo di sviluppare le attività socio-culturali con la valorizzazione delle tradizioni e dei valori artistici. I componenti sono:

Borghese Mirko, Caponi Francesco, Di Battista Fabio, Fanì Alessandro, Falà Alfonso, Caponi Andrea, Di Marzio Mirko, Damiani Valentina, Cori Francesca, Barone Adriano, Di Nicola Emanuele, Taddei Jonatah, Di Battista Davide, De Luca Alessandro, Barbarossa Luca, Scocchia Andrea, Cori Antonio.

 

 

Santa Lucia in Festa....momenti di Fede e di gioia                                                               

 

 

 

 

                                            

 

 

                

 

 

 

 

    

 

 

 

FESTA DI SANTA MARIA  (Natività)                               Casal Thaulero

 

La sua festa liturgica ricorre l' 8 settembre ed è motivo di grande gioia spirituale per Casale.

Prima ragione: essa ci obbliga a ricordare l’apparizione della Madonna nel mondo

come l’arrivo dell’aurora che precede la luce della salvezza, Cristo Gesù.                                   

 

 Il più bel fiore che sia mai sbocciato nel devastato giardino       dell’umanità

Origini della festa

La fonte più antica ritenuta attendibile dalla Chiesa, che illustra la nascita e l’infanzia di Maria, è costituita dal “Protoevangelo” di Giacomo risalente al II secolo d.C.

Nel testo vengono illustrati momenti salienti della sua vita: il matrimonio dei genitori

Gioacchino ed Anna della tribù di Giuda della stirpe di Achar, la concezione dopo

vent’anni senza prole, la nascita e la presentazione al tempio (il tutto inserito nella

cornice delle vicende della città di Gerusalemme).

Con l’arrivo dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena a Gerusalemme nella prima

metà del secolo IV, dopo la libertà data alla religione cristiana, si apre una nuova era ai luoghi santi: gli scavi condotti hanno permesso di rintracciare, tra le costruzioni volute dalla famiglia imperiale, i ruderi di un oratorio sul luogo che la tradizione indica quale casa natale di Maria.

 

Con il III Concilio di Efeso del 431 che sancì la legittimità del titolo “Madre di Dio” per Maria, si ebbe una fioritura di feste mariane nel calendario liturgico, tra le quali: la Natività, la Presentazione al Tempio, l’Annunciazione e la Dormizione.

La data della festa della Natività di Maria venne fissata in Gerusalemme nella prima metà del secolo V, ai tempi del patriarca Giovenale e dell’imperatrice Eudossia, : l’8 settembre in occasione della dedicazione della Basilica di Santa Maria, edificata sul luogo della casa natale di Maria. Tale data venne scelta anche in relazione all’antico anno liturgico che iniziava con il mese di settembre: in tal modo veniva data una cornice “mariana” allo stesso.

Infatti la Natività di Maria precede ed annuncia le feste del primo polo (Natale ed Epifania) assumendo il valore di inizio dell’anno liturgico. Segue poi il polo cristologico (Pasqua e Pentecoste) accompagnato dall’Assunzione di Maria che diviene conseguenza dell’opera di salvezza e chiusura dell’anno liturgico.

 

Da Gerusalemme la festa della Natività venne introdotta a Costantinopoli: il primo

documento che ne attesta la presenza è un inno del diacono Romano il Melode, che

cantava  il proemio e le strofe facendo ripetere il ritornello finale a tutti i presenti:

è la Madre di Dio, nutrice della nostra vita”.

 

Dal XI secolo la festa acquista sempre più importanza tanto da diventare festa di precetto e da meritare un’ottava. Nel 1243 Papa Innocenzo IV stabilì che la Natività assumesse il ruolo di festa obbligatoria er la chiesa latina, sciogliendo così un voto formulato dai cardinali elettori nel Conclave del 1241  e ostacolati dalle ingerenze di Federico II che per tre mesi li tenne prigionieri.Nel secolo XIV la festa della Natività di Maria si meritò anche la sua vigilia, prescritta da Gregorio XI (morto nel 1378), che la volle con un suo digiuno e ne compose la Messa.Papa Pio X (1903-1914) tolse la Natività di Maria dall’elenco delle feste di precetto e ridusse l’ottava a semplice. Pio XII (1939-1958) con la riforma liturgica, abolì l’ottava.

 

 

 

FESTA DI SAN VITO  martire                                                                Casal Thaulero

 

La sua festa liturgica ricorre il 15 giugno ma il Santo viene onorato dal Paese a settembre in

concomitanza della Natività di Maria.

 

Storia del Santo

 

Il culto per s. Vito è attestato dalla fine del V secolo, ma le notizie sulla sua vita sono

poche. Alcuni antichi testi lo dicono lucano, ma la ‘Passio’ leggendaria del VII secolo, lo dice siciliano; nato secondo la tradizione a Mazara del Vallo in una ricca famiglia, rimasto orfano della madre, fu affidato ad una nutrice Crescenzia e poi al pedagogo Modesto, che essendo cristiani lo convertirono alla loro fede.
Aveva sui sette anni, quando cominciò a fare prodigi e quando nel 303 scoppiò in tutto

l’impero romano, la persecuzione di Diocleziano contro i cristiani, Vito era già molto noto

nella zona di Mazara.
Il padre non riuscendo a farlo abiurare, si crede che fosse ormai un’adolescente, lo

denunziò al preside Valeriano, che ordinò di arrestarlo; che un padre convinto pagano,

facesse arrestare un suo figlio o figlia divenuto cristiano, pur sapendo delle torture e morte a cui sarebbe andato incontro, è figura molto comune nei Martirologi dell’età delle

persecuzioni, che come si sa, sotto vari titoli furono scritti secoli dopo e con l’enfasi della leggenda eroica.
Il preside Valeriano con minacce e lusinghe, tentò di farlo abiurare, anche con l’aiuto degli accorati appelli del padre, ma senza riuscirci; il ragazzo aveva come sostegno, con il loro esempio di coraggio e fedeltà a Cristo, la nutrice Crescenzia e il maestro Modesto, anche loro arrestati. Visto l’inutilità dell’arresto, il preside lo rimandò a casa, allora il padre tentò di farlo sedurre da alcune donne ma Vito fu incorruttibile e quando Valeriano stava per farlo arrestare di nuovo, un angelo apparve a Modesto, ordinandogli di partire su una barca con il ragazzo e la nutrice. Durante il viaggio per mare, un’aquila portò loro acqua e cibo, finché sbarcarono alla foce del Sele sulle coste del Cilento, inoltrandosi poi in Lucania (antico nome della Basilicata, ripristinato anche dal 1932 al 1945).
Vito continuò ad operare miracoli tanto da essere considerato un vero e proprio taumaturgo, testimoniando insieme ai due suoi accompagnatori, la sua fede con la parola e con i prodigi, finché non venne rintracciato dai soldati di Diocleziano, che lo condussero a Roma dall’imperatore, il quale saputo della fama di guaritore del ragazzo, l’aveva fatto cercare per mostrargli il figlio coetaneo di Vito, ammalato di epilessia, malattia che all’epoca era molto impressionante, tale da considerare l’ammalato un indemoniato.
Vito guarì il ragazzo e come ricompensa Diocleziano ordinò di torturarlo, perché si rifiutò di sacrificare agli dei; qui si inserisce la parte leggendaria della ‘Passio’ che poi non è dissimile nella sostanza, da quelle di altri martiri del tempo.
Venne immerso in un calderone di pece bollente, da cui ne uscì illeso; poi lo gettarono fra i leoni che invece di assalirlo, diventarono improvvisamente mansueti e gli leccarono i piedi. Continua la leggenda, che i torturatori non si arresero e appesero Vito, Modesto e Crescenzia ad un cavalletto, ma mentre le loro ossa venivano straziate, la terra cominciò a tremare e gli idoli caddero a terra; lo stesso Diocleziano fuggì spaventato.
Comparvero degli angeli che li liberarono e trasportarono presso il fiume Sele allora in Lucania, oggi dopo le definizioni territoriali successive, scorre in Campania, dove essi ormai sfiniti dalle torture subite, morirono il 15 giugno 303; non si è riusciti a definire bene l’età di Vito quando morì, alcuni studiosi dicono 12 anni, altri 15 e altri 17.

 

 

 

 

 

 Casal Thaulero....momenti di Fede e di gioia

 

 

 

                           

 

 

                                   

 

 

Chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti sballottare tra bufere e tempeste, non distogliere lo sguardo da questa Stella se non vuoi essere sommerso. Se si alzano i venti delle tentazioni, se ti scontri contro gli scogli delle sofferenze, guarda la Stella, invoca MARIA.Se sei turbato dalle tue colpe, confuso dal miserabile stato della tua coscienza, se stai per farti dominare dalla tristezza o cadere nel baratro della disperazione, pensa a MARIA.Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a MARIA, invoca MARIA.Seguendo Lei non sbaglierai pensando a Lei, non peccherai; tenendoti stretto a Lei, non cadrai.

Se L’avrai come protettrice, non avrai di che temere; sotto la Sua guida, ti sarà leggera ogni fatica; e avendoLa propizia, raggiungerai facilmente al Paradiso.