PROFEZIE

 

Rue du Bac:

le apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labouré

 

 

La veggente

 

Santa Caterina Labouré

Suor Caterina (al secolo Zoe) Labouré nacque il 2 maggio 1806 nel villaggio di Fain-les-Moutiers, in Borgogna (Francia), da Pierre e Louise Labouré. Era la nona di undici figli. Sua madre morì a 42 anni, quando lei ne aveva appena dieci. Il dolore per la sua morte fu l’occasione per Caterina per accrescere la sua devozione verso la Beata Vergine Maria che lei considerava come una madre. Dopo che la sorella maggiore entrò in convento a Parigi, presso le Figlie della Carità, Caterina e sua sorella Tonine dovettero prendere il suo posto nell’aiutare il padre ad occuparsi dei fratellini e della fattoria. Nonostante il lavoro, Caterina riusciva a trovare il tempo per pregare con fervore nella vicina cappella e a coltivare la sua grande devozione per la Madonna.

Intanto il suo desiderio di entrare in convento si faceva sempre più forte. Inizialmente ebbe qualche problema a seguire la sua vocazione religiosa, soprattutto a causa della contrarietà del padre che cercò in tutti i modi di convincerla a desistere dal suo intento. Ma alla fine riuscì ad entrare nell’ordine delle Figlie della Carità, fondato da San Vincenzo de’ Paoli.

Appena pochi giorni dopo il suo ingresso nel convento, durante la novena di preparazione alla celebrazione della traslazione delle reliquie di San Vincenzo, Caterina ebbe delle visioni nelle quali vide il futuro della Francia.

Non molto tempo dopo, il 6 giugno 1830, Gesù le apparve durante la Messa. Durante il noviziato le venne concessa anche la grazia di vedere il Signore ogni volta che entrava nella cappella, e questo per nove mesi consecutivi.

Nella notte fra il 18 e il 19 luglio, e nei mesi successivi, la Madonna le apparve per affidarle la missione di far conoscere al mondo la medaglia "miracolosa".

Il corpo incorrotto

Caterina, obbedendo al suo Direttore Spirituale, mantenne segrete per tutto il resto della sua vita le apparizioni e le rivelazioni che gli erano state fatte. Intanto in quegli anni vennero coniate e distribuite più di un milione di medaglie, ne risultarono tantissime conversioni e guarigioni miracolose. I membri della sua comunità vennero a sapere solo dopo la sua morte che era stata lei a vedere la Madonna e a ricevere la Medaglia Miracolosa.

Caterina Labouré visse sempre in silenzio e umiltà, e per ben quarantasei anni fu al servizio dei poveri dell’ospizio di Enghien a Parigi.

Morì il 31 dicembre 1876. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata nel 1947 da Pio XII. Le apparizioni della Santa Vergine vennero approvate dal vescovo nel 1836.

Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto. Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall’urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de’ Paoli.

 

 

Le apparizioni

 

L'apparizione della Vergine

La prima apparizione avvenne nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1830. Un angelo condusse Caterina nella chiesa del convento e qui le apparve la Madonna, che rimase seduta per due ore sulla poltrona abitualmente usata dal padre superiore. Di questa prima apparizione possediamo un rapporto scritto nel 1834 da Caterina stessa, eccolo:

"Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: ‘Suor Labouré! Suor Labouré!’ Svegliatami, guardo dalla parte da dove proveniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto. Tiro la tenda e vedo un bambino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: ‘Venite in cappella, la Santa Vergine vi aspetta’. Immediatamente mi viene da pensare: ‘mi sentiranno!’ Ma quel fanciullo mi risponde: ‘State tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto’. Mi affrettai a vestirmi e seguii il bambino che era restato in piedi senza spingersi oltre la spalliera del letto.

Il fanciullo mi seguì - o meglio, io seguii lui dovunque passava - tenendosi sempre alla mia sinistra. I lumi erano accesi dappertutto dove noi passavamo, il che mi sorprendeva molto. Rimasi però assai più meravigliata all'ingresso della cappella, quando la porta si aprì, appena il bambino l'ebbe toccata con la punta di un dito. La meraviglia poi fu ancora più completa quando vidi tutte le candele e tutte le torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna.

Il bambino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Signor Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il bambino rimase tutto il tempo in piedi. Poiché mi sembrava che passasse molto tempo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna.

Finalmente giunse il momento. Il fanciullino mi avvertì, dicendomi: ‘Ecco la Santa Vergine, eccola!’. Sentii un rumore, come il fruscio di vesti di seta, venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santa Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Era la Santa Vergine, ma a me sembrava Sant'Anna, solo il volto non era lo stesso. Io non ero certa se si trattasse della Madonna, ma il bambino mi disse ‘Ecco la Madonna!’.

Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Santa Vergine. Fu in quel momento che quel bambino mi parlò, ma non più con voce da bambino, ma come un uomo… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia della Santa Vergine. Quello fu il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire. Mi insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che là avrei ricevuto tutti i conforti di cui ho bisogno. La Madonna mi disse: ‘Figlia mia, il Buon Dio vuole incaricarvi di una missione. Essa sarà per voi fonte di molte pene, ma le supererete pensando che sono per la gloria del Buon Dio. Avrete la grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete certe cose, sarete ispirata nelle vostre preghiere; riferitele a chi è incaricato di guidarvi’.

Io allora chiesi alla Santa Vergine la spiegazione delle cose che mi erano state mostrate (Caterina si riferisce ad alcune visioni avute precedentemente). E la Madonna rispose: ‘I tempi sono cattivi. Gravi sciagure stanno per abbattersi sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Tutto il mondo sarà sconvolto da disgrazie d'ogni specie (la Santa Vergine, dicendo questo aveva l'aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare. Qui le grazie saranno sparse sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore: grandi e piccoli.

Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla Comunità. Io l'amo molto, ma provo pena. Ci sono degli abusi: la regola non è osservata. Vi è una grande rilassatezza nelle due comunità. Dillo a colui che è incaricato di voi, benché non sia ancora superiore. Egli fra qualche tempo sarà incaricato in modo speciale della Comunità. Egli deve fare tutto il possibile per rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia. Che egli vegli sulle cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Quando la regola sarà rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra.

La cappella in cui avvennero le apparizioni

Sopraggiungeranno grandi mali. Il pericolo sarà grande. Ma non temete, la protezione di Dio è sempre là in una maniera particolare e San Vincenzo proteggerà la Comunità. Io stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi. Vi accorderò molte grazie. Arriverà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi. Abbiate fiducia. Avrete prove evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di San Vincenzo sulle due Comunità.

Ma non sarà lo stesso per le altre comunità. Ci saranno vittime (dicendo questo la Santa Vergine aveva le lacrime agli occhi). Ci saranno vittime nel clero di Parigi: l’Arcivescovo morirà (di nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata…Scorrerà il sangue. Apriranno di nuovo il costato di Nostro Signore…(Qui la Santa Vergine non poteva più parlare, un gran dolore le era dipinto sul volto). Figlia Mia,…il mondo intero sarà nell'afflizione’.

Quanto tempo restai con la Madonna, non saprei dirlo. Tutto quello che so è che se ne andò scomparendo come un ombra che svanisce, io mi accorsi solo di qualcosa che si spegneva, e poi solo un’ombra che si dirigeva verso la tribuna, dalla parte da cui era venuta.

Alzatami dai gradini dell'altare, mi accorsi del bambino, là dove l'avevo lasciato, il quale mi disse ‘Se ne è andata!’. Rifacemmo la stessa strada, trovando sempre tutti i lumi accesi e avendo quel bambino sempre alla mia sinistra.

Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Santa Vergine, perché io infatti l'avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con sé una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque anni.

Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno".

La seconda apparizione ebbe luogo nel settembre successivo e la terza, la più importante, il 27 novembre. Suor Caterina era in chiesa e stava meditando quando le apparve la Vergine vestita di bianco. Caterina descrive così la Madonna: "Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco aurora... Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (in seguito Caterina dirà di aver visto anche un serpente di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine).

Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore.

Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri, questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse mandavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi...Alcune pietre preziose non mandavano raggi…‘Queste pietre che restano in ombra rappresentano le grazie che ci si dimentica di chiedermi’ mi disse la Vergine.

Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole ‘Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona’... E la Vergine Santissima aggiunse ‘Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano’…In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro piuttosto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro ‘O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi’.

La medaglia "miracolosa"

Allora si fece sentire una voce che mi disse: ‘Fate coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia’. All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I. Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine, l'altro trapassato da una spada. Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto scomparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione".

Questi simboli della medaglia hanno ovviamente un significato ben preciso: la lettera M è l’iniziale del nome Maria, la lettera I è l’iniziale del nome Iesus (Gesù). Il cuore circondato da spine è quello di Gesù; l'altro, trapassato da una spada, è quello di Maria.

Caterina obbedendo alla richiesta della Madonna di far coniare la medaglia ne parlò con i suoi superiori, ma questi inizialmente non la presero sul serio.

Nel dicembre successivo, nel corso di un’altra apparizione, Caterina ricevette nuovamente l’ordine di far coniare la medaglia, cosa che avvenne due anni dopo, quando l’arcivescovo di Parigi, Monsignor De Quelen, ne diede l’autorizzazione. I primi 1500 esemplari furono coniati il 30 giugno 1832 e i prodigi ottenuti furono subito così numerosi che la medaglia fu detta "miracolosa".

Nelle sue apparizioni la Madonna aveva chiesto anche la creazione dell’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata, che avvenne nel 1836.

Tra i fatti più notevoli relativi alla "medaglia miracolosa" c’è la conversione dell’ebreo Alphonse de Ratisbonne (1812-1884), avvocato e banchiere molto ostile al cristianesimo, che si trovava a Roma per motivi di salute. Il 20 gennaio del 1842 andò a visitare la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, e alzando gli occhi verso un altare dove si stavano facendo i preparativi per un funerale, vide la Vergine Maria, così come è rappresentata nella medaglia fatta coniare da Caterina Labouré. Ratisbonne redasse una memoria di quanto aveva visto e la depositò al vicariato di Roma. Il cardinale vicario Patrizi raccolse questa e altre testimonianze e il 3 giugno dello stesso anno rese pubblico un documento in cui si affermava l’autenticità del "prodigioso avvenimento ".

Ratisbonne si convertì e nel 1847 fu ordinato sacerdote. Fu prima gesuita, poi membro dei "sacerdoti di Nostra Signora di Sion ". Di questa congregazione fondò una sede in Palestina.

 

 

A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Maggio 2001

 

 

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